FREYJA - Biglietto di sola andata

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(spettacolo momentaneamente non attivo)

titolo

 

DURATA: 1h e 30min divisa in 4 atti(non è prevista pausa)

 

Che cosa succede quando ci si trova in una piccola nave

in mezzo ad un mare infinito con delle provviste tutt’altro che infinite?

Come cambiano i rapporti con i nostri compagni di avventura?

Si può cambiare punto di vista?

 

LO SPETTACOLO
“FREYJA - biglietto di sola andata” è una creazione di Terzo Atto nata dall’unione delle idee degli allievi del secondo anno della scuola di teatro
e l’esperienza artistica di Michela e Andrea, che ne hanno curato la stesura, la regia e la costruzione della scenografia.

 

TRAMA
Lo spettacolo è ambientato all’interno di “Freyja”, una nave che salpa per una crociera nel mediterraneo in un’epoca volutamente imprecisata nel tempo. Tra i passeggeri della nave ci sono gli otto attori protagonisti della storia, ognuno con un suo presente ed un suo passato alle spalle.
Il primo atto si apre con un’aria di festa e leggerezza. Si respira il clima di vacanza proprio di una nave di lusso.
Con l’evolvere della situazione però, si svelano piano piano intrecci e relazioni tra i personaggi, esasperati da una notizia che li coinvolgerà tutti e che lì porterà forzatamente a modicare i loro rapporti, i loro punti di vista e a fare i conti con come è stata la loro vita no ad oggi e come stanno vivendo il loro presente.
Ognuno si troverà ad affrontare i propri fantasmi, i propri fallimenti, i propri dolori e le proprie paure, ma per fortuna, non sarà solo...
e sarà proprio il non sentirsi solo che segnerà la sua evoluzione.

 

I PERSONAGGI
- Gerardo Spaturni, comandante della nave
(interpretato da Damiano Vedova)
- Olga Scapece, secondo ufciale, una ragazza “di ghiaccio”
(interpretata da Monica Martignago)
- L’onorevole Ruzzoloni, politico in piena carriera
(interpretato da Gianluca Renosto)
- Rebecca Olivi, moglie di Ruzzoloni
(interpretata da Xenia Gardel)
- Roberto Comodini, cameriere di sala
(interpretato da Luigi Dalla Libera)
- La Sig.ra Rita Perin, anziana signora rimasta sola al mondo
(interpretata da Maria Carlotta Penzo)
- Cesare Annibale, passeggero di prima classe 
(interpretata da Roberto Bronca)

- La Signora Enma Froysa, donna affascinante e dall’aria misteriosa
(interpretata da Beatrice Ellisabetta Castellan)

Locandina generica luigi

 

Un caloroso GRAZIE ai nostri SPONSOR che hanno creduto nel progetto:

- Assicurazioni Milano Divisione La Previdente Carlo Mottes S.r.l. - fil. Valdobbiadene - Ag. Castellan Giovanni

- Salone Anna - Guia di Valdobbiadene

- Bar Roma - Valdobbiadene

- Osteria Amici Miei - Valdobbiadene

- Pasticceria Maria Rosa - Valdobbiadene

- Farmacia Zucchetto - Valdobbiadene

 

 

Recensione scritta da Elisa Poloni:

"E’ una sera fredda per essere la prima di giugno. Per strada non c’è molto movimento. Sarà che è fine mese e c’è poco da uscire a festeggiare, sarà che il tempo non aiuta.

A Valdobbiadene la gente si concentra verso Sala Boccasino. All’entrata, un balordo accovacciato per terra. “Tranquilli. Abbiamo già chiamato l’ambulanza… si è sentito male, poveretto!” rassicurano due giovani   premurosi.

Strano. A Valdobbiadene non si vedono barboni. Però i tempi che corrono sono particolari e, poi, ci sta che accada qualche incidente nella terra del prosecco…

La sala è affollata e rumorosa. Però è bello caldo e si sta bene. Ci si guarda in giro e si vedono i volti sorridenti di amici e conoscenti, tutti emozionati nell’attesa di scoprire cosa riserva Terzo Atto quest’anno. “Ma cossa fai stasera?’”, “Anca ti qua! Chi situ veniest a vedar?”, “Che bravi sti tosi… se mesi che i ghe va drio…”.

Ssssch… una breve introduzione dei registi Andrea Furlan e Michela Virago. E inizia lo spettacolo.

Perché gli attori non sono sul palco? Perché sono in mezzo agli spettatori ed entrano in scena dalla platea? Lo scopriremo presto. Ognuno di noi avrebbe potuto essere un passeggero di Freyja.

Apre la scena la signora Rita Perin (Maria Carlotta Penzo). Una donna anziana, dai modi gentili e dall’aria emozionata per la prima crociera della sua vita. L’emozione trapela dalla rughe del viso e l’aria umile ed onesta l’accompagna nella sua salita a bordo.

Gioia ed entusiasmo vengono rotti dalle urla dell’onorevole Ruzzoloni (Gianluca Renosto), seguito dalla moglie porta-borse Rebecca Olivi (Xenia Gardel). Lui uomo politico in carriera e lei moglie succube che ha annullato la sua identità per essere l’ombra del facoltoso marito.

Il capitano Gerardo Spaturni (Damiano Vedova) invita tutti a sbrigarsi a salire a bordo. Cammina spedito nella sua divisa bianca della marina, ma si vede che il movimento è incerto e il tono nervoso. In suo supporto fa capolino il secondo ufficiale, Olga Scapece (Monica Martignago): l’accento è dell’est europeo e il corpo rigido denota un carattere di ghiaccio, ligio al dovere e senza spazio per le emozioni.

La cameriera di sala, Roberta Comodini (Lisa Saccomanni), si affanna alla ricerca dell’ultimo passeggero che deve imbarcarsi. Ed ecco che spunta Cesare Annibale (Roberto Bronca), il barbone che tanto ci aveva stupiti all’entrata. A piedi nudi, e senza dire una parola, estrae il biglietto e viene trascinato a bordo con velocità.

Ma l’oscurità della sala svela un ultimo passeggero. E’ la signora Emma Froysa (Beatrice Elisabetta Castellan). Pallida ed esile nel nero vestito aderente che la fascia, misteriosa ed inquietante. Ha un progetto preciso per ciascuno dei suoi compagni di viaggio: un progetto che risuona all’istante come una minaccia.

A questo punto gli attori sono in scena. Freyja può salpare.

Il sipario si apre e svela al pubblico l’ambientazione tipica da nave da crociera. Ci sono il timone, la sala da pranzo con tavoli e sedie, le varie cabine dei passeggeri ed il ponte che affaccia sull’orizzonte immaginario.

Come nel corso di un viaggio, attraverso intensi monologhi, emergono le storie e le individualità di ciascun passeggero. Le luci e l’audio di Sergio Capretta accompagnano la narrazione con grande intensità, creando continui giochi di emozioni.

L’anziana signora Perin, rimasta da poco vedova, rimpiange la morte della figlia Giulia, uccisa al supermercato dal colpo di pistola di un rapinatore. La giovane Rebecca, proveniente da una benestante famiglia milanese, rivive con nostalgia il ricordo del grande amore che non ha vissuto per sposare l’onorevole Ruzzoloni. Costui si rivela uomo meschino e dalle grandi ambizioni, che non ha esitato a mandare sul lastrico il fratello, Cesare Annibale. Proprio quel barbone che da grande imprenditore ha rinunciato a tutto in favore del fratello politico, nel vano tentativo di guarire la moglie gravemente malata. Il solo gesto di conforto che avrà nella sua vita, verrà proprio dalla cameriera Roberta Comodini: una ragazza semplice e solare che, in un momento di dubbio, ha rinunciato a tutti i suoi sogni.

Nel frattempo, il guasto di tutta la strumentazione di bordo fa esplodere tutte le incertezze del capitano Gerardo: altri non è che il vecchio amore di Rebecca, che codardamente ha preferito seguire le più sicure ombre del padre capitano, invece di costruirsi una vita propria.  E, quando la terra non si avvista più dalla nave, emerge il carattere del secondo ufficiale Olga: fredda, distaccata e pronta a tutto.

Ma le vite di tutti loro sono in realtà mosse dalla fila di Emma, di questo fantasma di morte che incombe sui loro destini. Come burattini sono tutti mossi dagli stessi sentimenti di rimpianto, ambizione, rabbia, dubbio ed ossessione. Ognuno di noi avrebbe potuto essere un passeggero di Freyja.

La potenza dello spettacolo sta proprio nel raccontare un pezzo della storia che vive in ciascuno di noi: quanti rimpiangono la perdita di una persona cara? quanti si rifugiano nel ricordo di un grande amore passato? quanti hanno raggiunto il successo sulle spalle degli altri? quanti provano rabbia verso chi li ha delusi ed ingannati? quanti hanno rinunciato ad inseguire i propri sogni ? quanti hanno preferito prendere la strada più facile, anziché costruirsi la propria? quanti sarebbero disposti ad uccidere per proteggere i propri affetti?

Chi, nel profondo, non ha mai pensato che la morte sia l’unica via di fuga. Ognuno di noi avrebbe potuto essere un passeggero di Freyja.

Ma il teatro ha la meravigliosa capacità di dare SPERANZA. Ed il messaggio, alla fine, si è acceso ed è brillato come fiamma di candela.

Non bisogna giudicare la vita altrui. Non bisogna vivere temendo la morte. Dobbiamo, invece, continuare a vivere e a godere del nostro tempo, anche senza coloro che abbiamo amato, aprendo il cuore alle altre persone. Dobbiamo avere il coraggio di seguire i nostri sentimenti fino in fondo, perché non è mai troppo tardi per essere felici. Dobbiamo smettere di rincorrere soldi e gloria, ma stare vicino ai nostri cari, riuscendo anche a perdonare coloro che ci hanno tradito. Dobbiamo perseguire i nostri sogni, anche quelli più grandi, scegliendo ognuno la propria strada e non ripetendo la rotta tracciata da altri. E dobbiamo capire una volta per tutte che la vita è preziosa, che la vita di tutti è preziosa. Perché non si sconfigge la morte, con la morte ed il gelo nel cuore.

Ognuno di noi avrebbe potuto essere un passeggero di Freyja. Ma noi siamo fortunati: SIAMO VIVI! E possiamo continuare ad esserlo nel modo migliore possibile, giorno dopo giorno."

Elisa Poloni"

 

 

 

FREYJA. Biglietto di sola andata

                    Il primo vero spettacolo dei ragazzi del corso avanzato di “ Terzo Atto”

Lo scorso 1 giugno presso l’Auditorium Nicolò Boccasino è andato in scena con successo lo spettacolo teatrale “ Freyja. Biglietto di sola andata”: realizzato attraverso il lavoro d’insieme degli allievi del corso avanzato – organizzato dalla locale Associazione Terzo Atto – e dei loro insegnanti, Michela Virago e Andrea Furlan.

Il pubblico ha risposto con un po’ di preoccupazione ancor prima che si aprisse il sipario; cadendo nello scherzo ingegnosamente costruito dagli attori: la presenza di un barbone all’ingresso di palazzo Endimione. Spettacolo, denso di emozioni e colpi di scena, aveva l’intento di rappresentare la società moderna nei suoi pregi e difetti. Un mondo fatto di egoismi personali, di coraggiosa determinazione, fragili amori, grandi gioie per piccole cose, paure e preoccupazioni, rimpianti e rimorsi…

Rappresentazione di un favoloso viaggio in crociera per un gruppo di passeggieri di diversa estrazione sociale, ognuno dei quali con un proprio modo di apparire, ma tutti contraddistinti da fragilità, odi sopiti, desideri, speranze. A causa dell’incompetenza di un comandante                                  “ raccomandato”, si troveranno a condividere un viaggio, appunto, di sola andata e faranno venire a galla il loro vero essere. Sarà, tuttavia, la Morte ad insinuarsi tra di essi determinando la caduta di molte certezze e scatenando dissapori. Ciascun protagonista verrà “ perseguitato”, ma ciascuno saprà affrontarla a modo proprio: chi con terrore e preoccupazione, chi con disgusto o indifferenza, chi ancora capace di deriderla.

Alla fine, la Morte uscirà per l’ennesima volta vittoriosa; verrà, però, moralmente sconfitta da un lucente inno alla vita, che ciascuno di essi consegnerà al mare come lascito a tutti coloro che vivono nel presente.   

Il lungo applauso del pubblico ha ripagato a tal punto allievi e insegnanti da essere già nell’aria l’organizzazione di un tour interprovinciale per dare visibilità, anche fuori dal Nicolò Boccasino, a questo tipo di teatro.

Luca Nardi